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Liquidazione dell’ospedale psichiatrico di Chełm

Ultimo aggiornamento 9 Settembre 2006





The Psychiatric Hospital in Chełm in 2006
Ospedale psichiatrico di Chełm
Al tempo della sua liquidazione, l’ospedale psichiatrico di Chełm Lubelski accoglieva 450 malati mentali - sia Polacchi che Ebrei (128 donne, 304 uomini e 18 bambini). La maggior parte di essi provenivano dalla regione di Lublino.
Fin dall’inizio della guerra l’ospedale soffrì a causa di condizioni particolarmente difficili, poiché le autorità tedesche non fornirono cibo e medicine a sufficienza. Nel Novembre e Dicembre 1939 i medici decisero di dimettere quei pazienti che non richiedevano cure a tempo pieno. A seguito di ciò, rimasero nell’ospedale i 450 pazienti che erano maggiormente malati.

Alcuni giorni prima dell’esecuzione l’istituto psichiatrico venne visitato da una delegazione delle SS e della Gestapo. Durante questa visita, gli ufficiali SS furono molto arroganti nei confronti del personale dell’ospedale e dei pazienti. Il 12 Gennaio 1940 un’unità SS arrivò all’istituto - 30 SS al commando di un ufficiale chiamato Bielisch. Presero alcuni lavoratori polacchi da una vicina fabbrica di mattoni e ordinarono loro di scavare due fosse comuni in un luogo a circa 150 m dagli edifici dell’ospedale. Contemporaneamente, Bielisch riunì l’intero personale dell’istituto, al quale ordinò di lasciare immediatamente i locali. Solo a 12 infermieri fu permesso di rimanere. In questa occasione l’infermiera capo del reparto bambini, Nun Cichoslawa, venne severamente picchiata dalle SS poiché non voleva abbandonare i bambini che si trovavano nell’ospedale.
In serata le SS iniziarono ad espellere i pazienti dagli edifici. I Tedeschi ordinarono agli infermieri di prendere i malati dai loro letti e di condurli alle porte di entrata, di fronte alle quali erano state collocate alcune mitragliatrici. Una era manovrata personalmente da Bielisch. I pazienti vennero uccisi immediatamente sulla soglia degli edifici. Quelli che si rifiutarono di lasciare il letto volontariamente furono gettati fuori dalle finestre dell’ospedale dalle SS, e fucilati. Alcuni tentarono di scappare e vennero uccisi nel parco di fronte all’istituto. Il più grosso problema per le SS furono i bambini. Alcuni di questi furono nascosti nei guardaroba da medici e infermieri, prima dell’esecuzione; altri corsero per l’edificio cercando di fuggire. Tutti i bambini vennero infine catturati e giustiziati. Solo un paziente riuscì a fuggire. L’ex poliziotto Pepik scappò dall’ospedale e si nascose nella costruzione vicina. Fu scoperto dai Tedeschi dopo un mese, e giustiziato. Quattro pazienti sopravvissero, perché gli infermieri che si trovavano nell’ospedale durante l’esecuzione dichiararono che erano persone in salute.

I corpi delle vittime (alcune delle persone erano soltanto ferite) rimasero nel parco dell’ospedale per l’intera notte. Il mattino presto del giorno successivo, le SS fermarono lungo la strada dei Polacchi che, per caso, stavano passando su carretti trainati da cavalli. Fu loro ordinato di trasportare i corpi alle fosse comuni. Come più tardi alcuni di loro descrissero, numerosi pazienti erano ancora vivi quando vennero sepolti nelle fosse.

All’inizio della primavera, quando la neve si sciolse, alcuni cadaveri iniziarono ad emergere dall’acqua, poiché i corpi erano stati coperti solo con un sottile strato di terra. I Tedeschi ordinarono a degli abitanti polacchi locali di seppellirli nuovamente.
Il personale dell’ospedale non ritornò nell’edificio. L’intero complesso ospedaliero venne confiscato dalle autorità tedesche e convertito in una caserma per le SS. Nel 1942 i marciapiedi attorno alla costruzione furono pavimentati con lapidi prese dal cimitero ebraico di Chełm.

The Memorial in 2006
Il memoriale
The Memorial in 2006
Il memoriale
Durante l’ Aktion T4 le SS utilizzarono il codice “Chełm II” quando spedivano ai parenti delle vittime informazioni riguardo la morte dei malati mentali in Germania. “Chełm II” era il nome dell’ufficio (per i parenti delle persone che erano morte naturalmente) presso il quale i pazienti assassinati erano registrati.

Dopo la guerra nell’ex istituto psichiatrico venne collocato un ospedale tradizionale. Nel 1960 fu costruito, sul luogo delle fosse comuni, un modesto memoriale con una croce.



Fonti: Testimonianze tratte dall’Istituto di storia ebraica di Varsavia.

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