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Da Kolo a Chelmno

Ultimo aggiornamento 21 Agosto 2006





chelmno

STAZIONE DI KOLO
Stazione di Kolo. La fotografia è stata scattata nel 2004. Le vittime arrivavano in questo luogo. L’edificio non è molto cambiato dagli anni intorno al 1940.


ARRIVO ALLA STAZIONE DI KOLO
Arrivo di un treno con vecchi vagoni ferroviari prussiani, probabilmente dalla Germania o dall’Austria. Gli Ebrei non sapevano nulla del loro destino. Perciò non si lamentavano quando veniva loro ordinato di salire sui vagoni della ferrovia secondaria che li portava a Powiercie e infine a Chelmno, "per lavoro".

Foto: GFH


CAMBIO DI TRENO
Per mezzo di assi di legno la gente saliva sui vagoni della ferrovia a scartamento ridotto. SS e uomini della polizia aiutavano gentilmente, non mostrando ancora la loro vera faccia.

Foto: ZIH Varsavia


PRONTI PER LA PARTENZA
Una locomotiva a vapore, trainante i vagoni sulla linea a scartamento ridotto, lasciava la stazione di Kolo, diretta a Powiercie. SS e polizia, armati di fucili, erano posizionate intorno per impedire tentativi di fuga.

Foto: ZIH Varsavia


VERSO POWIERCIE
Stipati nei vagoni ferroviari, gli Ebrei venivano portati alla stazione di Powiercie, a circa 6 km da Kolo. Specialmente in inverno le persone pativano per il freddo e la pioggia.

Foto: ZIH Varsavia


RESTI DELLA FERROVIA
I resti della vecchia ferrovia erano visibili ancora nel 2004. I binari correvano sulla sommità di un terrapieno, da Powiercie a Chelmno. Nel punto in cui la ferrovia attraversava un piccolo fiume, alcuni pilastri di un ponte in legno esistono ancora. Questa ferrovia era usata durante la seconda fase di Chelmno, quando il ponticello fu riparato.


ARRIVO A POWIERCIE #1
Il treno fermava in qualche luogo vicino alla stazione di Powiercie. Alle vittime veniva ordinato di scendere dai vagoni. Poi dovevano marciare per 1,5 km nella foresta verso il mulino del villaggio di Zawadka, dove trascorrevano la loro ultima notte.

Foto: ZIH Varsavia


ARRIVO A POWIERCIE #2
Talvolta le vittime erano evidentemente trasportate a Zawadka in camion (in parte con rimorchi). Bagagli pesanti dovevano essere lasciati sul posto, successivamente raccolti dai Tedeschi e portati a Chelmno.

Foto: museo di Chelmno


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