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Veduta aerea |
Il campo di sterminio di Treblinka si trovava nella regione nord-orientale del
Generalgouvernement.
Fu costruito in un’area scarsamente popolata vicino
Malkinia Gorna, un nodo ferroviario lungo la
linea
Varsavia - Bialystok, 4 km a nord-ovest del villaggio di
Treblinka e della sua stazione ferroviaria, e circa tre km ad ovest-nord-ovest del villaggio di
Wolka Okraglit.
Il luogo scelto era fittamente boscoso e ben nascosto alla vista.
Nel 1941,
un campo di reclusione conosciuto come
Treblinka I fu installato nelle vicinanze. Polacchi
ed Ebrei vi furono reclusi, costretti a lavorare in cave delle quali estraevano materiali usati per la
costruzione di fortificazioni lungo il confine Tedesco - Sovietico.
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Lettera di Eberl, primo comandante del campo |
Il campo di sterminio fu installato nell’ambito dell’
Aktion Reinhard;
il lavoro iniziò nel tardo
Maggio / inizio Giugno 1942. Gli appaltatori erano le ditte tedesche di
costruzione
Schönbronn (
Lipsia) e
Schmidt-Münstermann. Il filo spinato fu fornito dalla Società
Deutsche Seil- und Drahtfabrik (
Freiberg / Sachsen)
[
#1 //
#2].
Treblinka fu pronta per ricevere trasporti a partire dal
22 Luglio 1942.
Ebrei di Varsavia e delle città circostanti, così come prigionieri di Treblinka I, furono
utilizzati per completare la costruzione. Incaricato dei lavori fu l’
SS-Hauptsturmführer
Richard Thomalla, l’esperto di costruzioni dell’
Aktion Reinhard.
Rudolf Höss, comandante di
Auschwitz,
visitò Treblinka nella
primavera del 1942.
Il testimone
Lucjan Puchala rievocò:
"
Inizialmente non sapevamo lo scopo del binario ferroviario che avevamo
costruito, e fu solo alla fine del lavoro che scoprii, da una conversazione tra Tedeschi, che il binario avrebbe
condotto ad un campo per Ebrei. Il lavoro durò 2 settimane, e fu completato il
15 Giugno 1942. Parallelamente alla costruzione del binario, continuarono i
lavori di sistemazione del terreno.
Le SS e gli Ucraini sorvegliavano il lavoro, uccidendo alcune dozzine di persone ogni giorno. Così, quando
guardai dal posto dove io lavoravo verso il luogo dove gli Ebrei lavoravano, il campo era coperto di corpi. I lavoratori
arrivati furono impiegati nello scavare profonde fosse e nel costruire diverse baracche. In particolare so che un
edificio fu costruito in mattoni e cemento, il quale, come ho imparato più tardi,
conteneva persone - camere di sterminio."
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La piattaforma |
Il primo comandante del campo fu l’austriaco
SS-Obersturmführer
Irmfried Eberl, che prestò servizio a
Bernburg, uno dei sei centri di
euthanasia. Nell’
Agosto 1942 fu sostituito da
Franz Stangl,
SS-Obersturmführer, precedente
comandante del campo di sterminio di
Sobibor. 20 - 30 SS tedesche e austriache
(la maggior parte delle quali aveva servito nel programma di eutanasia) erano assistite da 90 - 120 guardie
ucraine. Alcuni degli Ucraini furono incaricati di altri compiti, incluso le operazioni nelle camere a gas.
Fra questi c’erano l’infame
Ivan Marchenko e il meno
noto
Nikolay Shaleyev. La maggioranza degli Ucraini erano
prigionieri di guerra sovietici, che si offrirono spontaneamente per servire i Tedeschi e furono arruolati e
addestrati ai loro compiti nel campo di
Trawniki. Alcuni tra loro erano di
estrazione tedesca, i cosiddetti
Volksdeutsche, che furono principalmente nominati comandanti
di plotoni o di unità.
700 - 1.000 prigionieri Ebrei effettuavano il lavoro manuale, incluso il lavoro che era parte del processo
di sterminio. Inoltre si occupavano delle necessità personali della guarnigione di SS.
Gruppi di specialisti Ebrei furono utilizzati in lavori di costruzione, che continuarono persino durante le
attività di sterminio. I detenuti furono anche impiegati per tagliare rami di pino usati per camuffare
le recinzioni di filo spinato. I prigionieri venivano selezionati per il lavoro dai trasporti in arrivo. Dopo alcuni
giorni erano uccisi, e rimpiazzati da nuovi arrivati.
Nel
Settembre 1942 Stangl
introdusse un commando permanente di prigionieri Ebrei. Alcuni dovevano scaricare i vagoni ("Commando
della stazione"), altri lavorare al “piazzale di svestizione”, altri ancora al "piazzale di smistamento", alle
camere a gas e alle fosse comuni.
A
Natale del 1942,
Stangl
ordinò la costruzione di una falsa stazione ferroviaria: un orologio con numeri dipinti ed indicante
sempre le 6.00, sportelli per i biglietti, diversi tabelloni degli orari e frecce (incluse alcune indicanti le
coincidenze dei treni "Per
Varsavia", "Per
Wolkowice" e "Per
Bialystok")
erano dipinti sulla facciata delle baracche di smistamento. Lo scopo era di tranquillizzare le vittime in arrivo,
facendo loro credere di essere veramente arrivate in un campo di transito. Per rendere la zona di residenza
delle SS il più possibile piacevole, furono anche costruiti uno zoo e un giardino dove bere birra.
In aggiunta alle strutture del campo, venne creato un binario ferroviario secondario, conducente dal campo
alla vicina stazione ferroviaria, gestita dal capostazione
Franciszek Zabecki. Enormi buche, usate come
fosse comuni, furono scavate all’interno del campo.
Il campo si presentava in forma di rettangolo irregolare, lungo 600 m e largo 400 m, circondato da una recinzione
di filo spinato intrecciato con rami di albero, per impedire qualsiasi sguardo dall’esterno. Una seconda e più
esterna recinzione consistente di filo spinato e ostacoli anticarro (Cavalli Spagnoli) fu costruita successivamente.
Torri di guardia (alte 8 m) vennero piazzate ad ognuno dei quattro angoli del campo, e altre torri furono costruite
nella zona di sterminio.
Il campo fu diviso in tre zone di circa la stessa dimensione; l’area di residenza delle SS e degli Ucraini, la zona
di ricezione (
Auffanglager) e quella di sterminio (
Totenlager). La zona delle SS e quella di ricezione
erano chiamate “Campo Inferiore”, mentre la zona di sterminio era conosciuta come “Campo Superiore”.
La zona della SS si trovava nella sezione nord-ovest del campo. Comprendeva gli alloggiamenti per le SS tedesche
e per il personale ucraino, così come altri edifici amministrativi, che includevano uffici, infermeria, magazzini
e officine. Il cancello d’ingresso del campo era nella parte nord-occidentale, vicino al binario ferroviario. Un cancello
più elaborato venne costruito successivamente, consistente di due colonne di legno, entrambe decorate
con fiori di metallo, e coronate con un piccolo tetto collocato sopra le colonne. Di notte dei riflettori illuminavano
l’entrata. Ucraini e SS erano posti al cancello e alla guardiola. All’ingresso un cartello riportava la scritta
"
SS Sonderkommando Treblinka".
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Uomo disabile |
Un piazzale di 100 x 100 m era separato dal resto del campo mediante una barriera di filo spinato.
Conteneva tre baracche disposte a “U”. Qui i prigionieri Ebrei che lavoravano nel “Campo Inferiore”
trascorrevano le notti. Sul lato lontano della zona dell’appello di questa sezione c’era la latrina,
coperta da un tetto di paglia.
I
trasporti arrivavano nella zona di ricezione,
nella parte sud-ovest del campo. Questa sezione includeva il binario ferroviario, la piattaforma con la
rampa (200 m) e il falso edificio della stazione. All’entrata del binario c’era un cancello in legno avvolto
da filo spinato, camuffato con rami d’albero.
Anche il
Lazarett, un piccolo luogo di esecuzioni,
si trovava nella zona di ricezione. Le persone troppo malate o deboli per continuare verso le camere a gas,
insieme con i bambini non accompagnati o quelli che erano stati feriti durante il trasporto, erano portati in
quest’area recintata comprendente un piccolo edificio in legno, sul quale sventolava la bandiera della Croce
Rossa. Dopo la svestizione nella “sala d’attesa” erano fucilati alla nuca e gettati in una fossa nella quale
ardeva costantemente il fuoco.
Accanto alla rampa si trovavano due grandi baracche dove gli oggetti appartenuti alle vittime erano smistati
e immagazzinati. A nord di questi magazzini vi era il “piazzale della stazione”. Ad est di questa sezione
c’era l’area recintata chiamata "piazzale di svestizione" (
Entkleidungsplatz). In questo luogo gli
uomini erano separati dalle donne e dai bambini. Due grandi baracche erano qui collocate: quella a nord,
utilizzata dalle donne per svestirsi e per il taglio dei capelli, e quella a sud, utilizzata nella prima fase
dell’esistenza del campo come dormitorio per i prigionieri maschi. Quest’ultima baracca fu usata
successivamente come deposito di merci. Gli uomini destinati al gas si spogliavano all’aria aperta,
tra le baracche.
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Ragazza pazza |
La zona di sterminio (approssimativamente 200 x 250 m), dove vennero effettuati gli omicidi di massa,
era nella parte sud-orientale del campo. Questa sezione era completamente isolata dal resto del
campo mediante una barriera di filo spinato camuffata con rami di alberi, così come attraverso
alti terrapieni, allo scopo di impedire la visuale dall’esterno. Le camere a gas erano collocate in un
lungo edificio in mattoni, all’interno della zona di sterminio. Durante la fase iniziale del campo c’erano tre
camere a gas,
simili alle prime camere a gas costruite a
Sobibor.
Una locale attaccato all’edificio conteneva un
motore che introduceva nelle camere, attraverso dei tubi,
il gas velenoso a base di monossido di carbonio. Il locale ospitava anche un generatore che forniva elettricità
all’intero campo.
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Trasporto di corpi |
A est delle camere a gas e vicino ad esse si trovavano enormi fosse per seppellire i cadaveri. Alcune
di queste fosse erano lunghe circa 50 m, larghe 25 m e profonde 10 m. Furono preparate da
un’escavatrice portata dalla cava del campo di Treblinka I.
Inizialmente i corpi erano trasportati dalle camere a gas alle fosse con carrelli ribaltabili spinti dai
membri del
Sonderkommando, su un binario a scartamento ridotto. Tuttavia questo sistema
si dimostrò poco pratico, e fu sostituito dal trasporto dei corpi su barelle.
A sud-est delle camere a gas, due baracche unite, racchiuse da una barriera di filo spinato, vennero
erette per il
Sonderkommando. Le baracche includevano una cucina, una toilette e più
tardi una lavanderia. Una torre di osservazione e una guardiola furono costruite al centro della
zona di sterminio.
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Schuhe runter! |
Il "piazzale di svestizione" nel "Campo Inferiore" era collegato alla zona di sterminio dal “Tubo”. Questo
passaggio, lungo 80 - 90 m e largo circa 4 m, era racchiuso da una recinzione di filo spinato, alta 2 m,
camuffata con rami di piante. I Tedeschi lo chiamavano
Himmelfahrtstraße ("La strada
verso il cielo"). Cominciava dietro la baracca di svestizione delle donne, continuava verso est per poi
piegare a sud in direzione delle camere a gas. Gli Ebrei nudi venivano condotti lungo questo passaggio
verso l’edificio delle camere a gas.
I trasporti in arrivo generalmente consistevano di 50 - 60 carri bestiame contenenti sei o settemila
persone in totale. Dopo aver oltrepassato il
nodo ferroviario di Malkinia Gorna, i treni
attraversavano il fiume Bug e arrivavano a
fermarsi alla stazione del villaggio di Treblinka.
Ogni trasporto veniva diviso in sezioni di venti vagoni, che erano spinti da una locomotiva sul raccordo
che conduceva al campo. I vagoni rimanenti attendevano alla stazione. Quando ogni sezione del trasporto
stava per entrare nel campo, Ucraini e SS prendevano posizione sulla piattaforma ferroviaria e nella zona
di ricezione. Quando i vagoni si fermavano, le porte erano aperte una alla volta dal “Commando della
stazione” (
Kommando Blau) e le SS ordinavano agli Ebrei di abbandonare i vagoni.
Oscar Strawczynski:
"
Corremmo fuori il più veloce che potemmo per evitare i colpi
di frusta sulla testa, e ci trovammo su una lunga, stretta piattaforma, piena zeppa di gente. Tutte facce
familiari - vicini e conoscenti. La polvere così tremenda, oscurava la luce del sole. Un odore
di carne bruciata soffocava il respiro. Involontariamente, vidi di sfuggita una montagna di vestiti, scarpe,
biancheria e ogni tipo di oggetto che poteva essere visto oltre la recinzione. Ma non c’era tempo per
pensare... La densa massa di persone veniva spinta e compressa attraverso un cancello…"
Un ufficiale delle SS annunciava poi agli arrivati che erano giunti in un campo di transito, dal quale
sarebbero stati spediti in vari campi di lavoro, ma per prima cosa essi dovevano fare una doccia per
motivi igienici, e avere i loro vestiti disinfestati. Ogni oggetto prezioso e i soldi in loro possesso dovevano
essere consegnati in custodia e sarebbero stati loro restituiti dopo la doccia. In seguito a questo
annuncio, agli Ebrei era ordinato di passare nel “piazzale di deportazione”.
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Scheißmeister |
All’entrata del “piazzale di svestizione", agli uomini era ordinato di andare a destra per spogliarsi, alle
donne e ai bambini di andare a sinistra. Sorvegliati dal “Commando rosso”, questa operazione doveva
sempre essere fatta di corsa ed era accompagnata da grida e percosse da parte delle guardie. A cominciare
dall’
autunno 1942, i capelli delle donne venivano tagliati dietro una parete
divisoria alla fine della baracca di svestizione. In seguito le vittime, nude, entravano nel “tubo” che portava
alle camere a gas. Alcune fonti sostengono che donne e bambini erano gassati per primi, mentre gli
uomini nudi dovevano attendere nel “piazzale di svestizione”. Altre propongono che erano gli uomini ad
essere gassati per primi. È possibile che il primo gruppo a venire gassato dipendesse dalla
natura del trasporto.
Oscar Strawczynski:
"
Ma là, in quel doloroso piazzale del trasporto, non c’era tempo
per lacrime o sentimenti. A mala pena ho avuto il tempo di consegnare a mia moglie la coperta di lana
per i bambini, che avevo attentamente nascosta. Una mano brutale afferrò la mia spalla e fui scagliato
sull’altro lato del piazzale. Tentai di rimanere con mio padre. Il posto era stipato di gente. Da un lato c’erano le
donne coi bambini piccoli, dall’altro uomini obbligati ad inginocchiarsi. In mezzo stavano le SS, gli Ucraini
con armi in mano e un gruppo di circa quaranta uomini con un bracciale rosso. Erano Ebrei - il distaccamento
dei “Rossi”. Nel linguaggio di Treblinka erano chiamati "Chevra Kedisha" (Società del servizio funebre).
Il più appariscente fra tutte le persone sul piazzale era un ufficiale tedesco, un uomo robusto con
una barba corta, che montava un bel cavallo marrone. Si muoveva altezzosamente sul suo cavallo, nel mezzo
del piazzale. A un certo punto si girò verso gli uomini inginocchiati e gridò: "Artigiani fuori!"
Un certo numero di uomini uscì fuori. La maggior parte, comunque, venne spedita indietro. Solo pochi
furono messi in disparte, dove una SS fece un’ulteriore selezione, e del gruppo rimasero in tre. Io ero
inginocchiato a fianco di mio padre. La mia mente era completamente vuota. Nessuna sensazione, nessun
pensiero. Addirittura non dissi una sola parola a mio padre."
Una volta chiuse le vittime all’interno delle camere a gas, un motore diesel veniva messo in funzione e il
gas contenente monossido di carbonio era spinto all’interno delle camere. Entro 20 - 30 minuti, tutte le
vittime erano morte.
I loro corpi erano rimossi dalle camere e portati alle fosse di seppellimento o di cremazione. Nella fase
iniziale, un gruppo di venti vagoni contenenti 2.000 - 3.000 persone poteva essere liquidato in 3 - 4 ore.
Successivamente i Tedeschi "acquisirono esperienza" e ridussero la durata del processo di uccisione
ad un’ora e mezza.
Proprio quando il primo gruppo di Ebrei era assassinato, i vagoni nei quali erano stati trasportati venivano
sgombrati e puliti. Circa 50 prigionieri eseguivano questo compito. I vagoni erano poi trainati fuori dal campo
per fare spazio alla successiva porzione del convoglio, con il suo carico umano.
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Giovane ragazza |
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Donne nude |
In quello stesso tempo, un’altra squadra di circa 50 prigionieri raccoglieva i vestiti e la merce che era
stata mantenuta nel “piazzale di svestizione” e li trasferiva al “piazzale di smistamento”. Qui un “Commando
di smistamento” cercava oggetti di valore e soldi, e divideva i vestiti. Questo commando era anche
responsabile della rimozione della Stella di Davide dai vestiti, e della distruzione di carte d’identità
e di altri documenti che i Tedeschi non consideravano di valore. Una volta smistate, le proprietà delle
vittime
erano inviate nei
magazzini delle SS a
Lublino.
200 - 300 prigionieri, il "Commando Speciale" (
Sonderkommando), erano impiegati nella zona di
sterminio con i compiti di rimuovere i corpi dalle camere a gas, lavare le camere, estrarre i denti d’oro
delle vittime e seppellirne i corpi. A partire dall’
inverno 1942/43
i corpi vennero cremati dal
Sonderkommando, anziché essere sepolti.
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Raccolta di bottiglie |
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Smistamento dei preziosi |
Come a
Belzec e a
Sobibor, i Tedeschi presto si accorsero che il numero di camere a
gas disponibili era inadeguato a trattare il volume di Ebrei trasportati per essere liquidati.
Tra i primi di
Settembre 1942 e l’inizio di
Ottobre 1942,
decisero quindi di costruire le
"
nuove camere a gas",
comprendenti dieci camere per l’eliminazione di Ebrei.
Allo scopo di reperire i mattoni necessari per la costruzione del nuovo edificio, la ciminiera della vecchia fabbrica
di vetro di
Malkinia fu
demolita dall’esperto in costruzioni del campo,
Erwin Lambert.
Heinrich Arthur Matthes era l’ufficiale
capo del “Campo superiore”, assistito da
Gustav Münzberger,
Fritz Schmidt e dagli
Ucraini Marchenko
e
Shaleyev.
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L'orchestra |
Il programma di sterminio a Treblinka iniziò il
23 Luglio 1942.
Il primo trasporto arrivò
dal ghetto di Varsavia. Al
21 Settembre 1942 254.000 Ebrei provenienti dal
Ghetto di Varsavia e 112.000
deportati da altri luoghi del distretto di
Varsavia
furono assassinati a Treblinka. Fra le vittime ci fu
Janusz Korczak,
il noto direttore di un orfanotrofio di
Varsavia.
Per l’
inverno del 1942-43, furono uccisi 337.000 Ebrei del distretto di
Radom, così come 35.000 del distretto di
Lublino. In totale, si stima che 738.000 Ebrei provenienti dal
Generalgouvernement e più di 107.000 del distretto di
Bialystok furono massacrati tra
Luglio 1942 e
Aprile 1943, sempre accompagnati dall’
orchestra del campo.
Anche Ebrei da fuori la Polonia perirono a Treblinka: 7.000 Ebrei della Slovacchia (che erano stati prima
deportati nei ghetti nel
Generalgouvernement) furono assassinati nell’
estate e autunno 1942. Tra il
5 Ottobre
e il 25 Ottobre 1942, cinque trasporti portarono 8.000 Ebrei da
Terezin (Theresienstadt).
Dalla Grecia più di 4.000 Ebrei (che furono prima deportati dalle loro case nella
Tracia verso la Bulgaria)
arrivarono nell’ultima metà del
Marzo 1943. 7.000 Ebrei della
Macedonia furono uccisi tra
Marzo 1943 e Aprile 1943. Almeno un trasporto
di 2.800 Ebrei fu inviato da Salonicco alla fine di
Marzo 1943. Anche
2.000 Zingari furono assassinati a Treblinka.
Il programma di sterminio continuò fino ad
Aprile 1943,
data oltre la quale arrivarono solo pochi isolati trasporti.
Dalla visita del
Reichsführer-SS
Heinrich Himmler a Treblinka, nel tardo
Febbraio o inizio
Marzo 1943,
derivò l’ordine di cremazione dei corpi. Le fosse comuni vennero aperte e i corpi furono
esumati e bruciati su enormi griglie di cremazione, costruite con tronconi di binari ferroviari
(
"Aktion 1005").
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Il pittore |
Durante la
primavera 1943, una feroce epidemia di tifo colpì i
prigionieri Ebrei. Centinaia di loro furono giustiziati al
Lazarett da
August Miete e
Willi Mentz.
Si ebbero vari tentativi di resistenza individuale; per esempio, l’uccisione dell’SS
Max Biala da parte di
Meir Berliner
l’
11 Settembre 1942, ma non fu che nei primi mesi del
1943 che venne formato un gruppo di resistenza. Questo gruppo comprendeva
Galewski, il
dottor Julian
Chorazycki, Zelo Bloch, Zvi Kurland,
Rudolf Mazarek e il
dottor Leichert.
Non tutti questi membri sopravvissero alla rivolta; molti morirono eroicamente.
|
Rivolta |
Quando la cremazione dei corpi fu quasi completata, e fu chiaro che il campo e i prigionieri sarebbero
stati liquidati, i comandanti del movimento clandestino si convinsero che
la rivolta non poteva essere posticipata
più a lungo. Il giorno e l’ora furono fissati - 5 del pomeriggio del
2 Agosto 1943.
Inizialmente la rivolta andò secondo i piani. L’armeria venne aperta con una copia della chiave.
Le armi furono rimosse e consegnate ai membri del gruppo di resistenza.
Poco prima dell’ora in cui l’inizio della rivolta era stato programmato, alcune SS avevano deciso di fare un
bagno nel vicino
Fiume Bug, indebolendo così la guarnigione. A causa
di ciò, e al fine di assicurare che la rivolta non venisse compromessa, gli insorti non ebbero
alternativa e iniziarono la rivolta prima del previsto. I ribelli che possedevano armi rubate aprirono il fuoco
sulle guardie del campo. La stazione di carburante esplose e le baracche in legno furono incendiate. Le camere
a gas non furono danneggiate. Una massa di prigionieri cercò di prendere d’assalto le recinzioni,
al fine di fuggire dal campo. Furono bersaglio degli spari delle guardie poste sulle torri. La maggior parte di loro,
tentando di scappare, venne colpita mentre era impigliata nelle barriere di filo spinato, intrecciate con trappole
anticarro.
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Fuga |
Quelli che scapparono furono inseguiti dalla polizia locale e dalle forze di sicurezza, incluso guardie
provenienti da Treblinka I. 1.000 internati erano ancora vivi quando la rivolta scoppiò il
2 Agosto 1943. Di questi, solo 200 riuscirono a fuggire. Circa 60 tra
i fuggitivi erano ancora vivi alla fine della guerra per raccontare al mondo gli orrori di Treblinka.
Un certo numero di sopravvissuti testimoniò nel dopoguerra al processo di
Josef Hirtreiter negli anni
’50.
Il principale processo alle SS di Treblinka si ebbe nel
1964/65;
il processo al comandante
Stangl
nel
1970.
Dei prigionieri che rimasero nel campo dopo la rivolta, alcuni furono uccisi sul posto. I restanti furono
obbligati a demolire le strutture rimanenti e cancellare tutte le tracce delle attività di sterminio.
Siccome le camere a gas erano ancora operative, le ultime vittime vennero gassate il
21 Agosto 1943. Erano trasporti provenienti da
Bialystok e avevano i numeri PJ 207 e PJ 208.
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Dopo la guerra |
Quando questa ultima gassazione fu completata, la zona del campo fu arata e vennero piantati degli alberi.
Il campo fu trasformato in una fattoria. Una guardia ucraina, un
certo
Streibel,
vi fu sistemato, allo scopo di dare l’impressione che niente di terribile
fosse successo sul luogo, e per impedire
che la popolazione locale dissotterrasse eventuali oggetti preziosi rimanenti. Dopo che l’Ucraino
lasciò il posto, la popolazione locale scese nella zona, alla ricerca di oro e altri preziosi.
Durante queste operazioni dissotterrarono parti di corpi decomposti.
I prigionieri Ebrei rimanenti, che furono obbligati a smantellare il campo, furono trasferiti nel campo di
sterminio di
Sobibor
il
20 Ottobre 1943, via
Siedlce
e
Chelm.
Il
17 Novembre 1943 partì l’ultimo trasporto, portando via
delle attrezzature. Parti delle baracche furono invitate al campo di lavoro di
Dorohucza
vicino
Trawniki.
Si stima che un minimo di 700.000 - 800.000 Ebrei persero la vita a Treblinka. La più recente
ricerca indica una cifra uguale o superiore al valore più alto di questo intervallo.
Wladyslaw Szlengel: Treblinka
Mappa: Sir Martin Gilbert
Fonti:
Encyclopaedia of The Holocaust
Arad:
Belzec, Sobibor and Treblinka
Hilberg:
Sonderzüge nach Auschwitz
Donat:
The Death Camp Treblinka
Sereny:
Into that Darkness
Willenberg:
Surviving Treblinka
© ARC 2006